Ancora
riferimenti all'erotismo, legato al pathos e alla tragedia,
si riscontrano in Euripide e Sofocle.
Numerosi autori latini hanno
composto scritti di carattere erotico e sensuale, principalmente il poeta Catullo considera la passione sensuale come
valore fondamentale dell'uomo.
Ovidio celebra l'amore e la sensualità nella
sua opera, soprattutto con l'Ars amatoria,
considerato il "capolavoro della poesia erotica latina". Nell'ambito
della letteratura cristiana, viene considerata "poesia erotica" il Cantico dei Cantici contenuto nella Bibbia.
Il
desiderio, l'erotismo e l'amore sono al centro della poesia trobadorica europea e di numerose raccolte di
novelle medievali, attraverso metafore più o meno esplicite.
Un
posto rilevante ha Giovanni Boccaccio: Il valore artistico del Decamerone ha permesso la circolazione dell'opera
anche in epoche in cui si avanzavano riserve critiche sul contenuto.
Tra
gli autori rinascimentali più noti ci sono Pietro Aretino con i suoi Sonetti lussuriosi e dubbi amorosi, e Luigi Tansillo (Il vendemmiatore).
Espliciti riferimenti sessuali possono trovarsi nella produzione teatrale di Angelo Beolco,
detto Ruzzante.
Si
ricorda poi la commedia di
anonimo veneziano del XVI secolo La Venexiana, scritta in lingua veneta,
la stessa lingua utilizzata nelle sue poesie erotiche da Giorgio Baffo.
Al
genere erotico appartengono le memorie di Giacomo Casanova.
A
cavallo tra Settecento e Ottocento, tra gli autori licenziosi si annoverano i
siciliani Giovanni Meli, Domenico Tempio e Giuseppe Marco Calvino.
Esponente
di spicco della letteratura erotica francese nel'700 è Donatien Alphonse François de Sade,
Marchese de Sade, conosciuto anche come 'divin marchese', che mediante i suoi
scritti dal carattere fortemente esplicito, ha veicolato un razionalismo
radicale e nichilistica.
Insospettabili pensatori si dedicarono alla narrazione erotica, fra tutti basti citare Denis Diderot con il suo I gioielli indiscreti.
Insospettabili pensatori si dedicarono alla narrazione erotica, fra tutti basti citare Denis Diderot con il suo I gioielli indiscreti.
Tra Ottocento e Novecento la letteretura erotica e quella
pornografica ebbero grande successo, mescolandosi alla nuova letteratura
femminile. Autori e autrici di tutto il mondo dedicarono pagine e pagine alla
descrizione del desiderio e degli amplessi: da Sidonie - Gabrielle Colette a David Herbert Lawrence, Henry Miller e Anais Nin soprattutto con Il delta di Venere. Il piacere fisico
diviene una estetica nell'opera di Gabriele D' Annunzio.
Il
maggiore esponente della letteratura erotica nipponica tra Ottocento e
Novecento è Tanizaki Jun'ichirō, autore di grande prestigio
e raffinatezza che ha posto al centro della sua produzione il feticismo dei
piedi.
Vladimir Nabokov con il suo romanzo Lolita è considerato uno dei maggiori autori
di letteratura erotica di tutti i tempi.
Dominique Aury con lo pseudonimo di Pauline Réage pubblica nel 1954 il romanzo Histoire d'O e, qualche anno più tardi, Louis-Jacques
Rollet-Andriane pubblicherà,
usando come pseudonimo il nome della moglie, l'ex-attrice tailandese Emmanuelle Arsan,
il suo Emmanuelle.
Entrambi i libri porteranno la letteratura erotica definitivamente dall'essere
genere di nicchia a genere popolare, grazie anche alle fortunate trasposizioni
cinematografiche. Allo stesso modo, Marguerite Duras con la trasposizione cinematografica
del suo L'Amante,
ha trovato nuova fama tra il pubblico più giovane.
In
anni recenti grande successo ha avuto Almudena Grandes con il romanzo Le età di Lulù, mentre alla rielaborazione
del genere erotico in Italia, grande parte ha avuto Una Chi,
pseudonimo diBruna Bianchi, che indaga i rapporti di potere
tra i sessi.
Audaci e spesso crudi, nell'indagine del rapporto amoroso, sono gli scritti della poetessa Patrizia Valduga, mentre alternano lirismo a pornografia le lettere e le poesie della praghese Jana Černá.
Audaci e spesso crudi, nell'indagine del rapporto amoroso, sono gli scritti della poetessa Patrizia Valduga, mentre alternano lirismo a pornografia le lettere e le poesie della praghese Jana Černá.
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